Ecco i consigli di lettura del mese di novembre, pubblicati sulla nostra pagina facebook:
3 dicembre
Carne mia di Roberto Alajmo (Sellerio editore)
Esistono due certezze nella vita. Una รจ la morte. Lโaltra รจ il legame di sangue. Entrambe, si iscrivono nella carne. Il romanzo di Roberto Alajmo si dispiega come un meccanismo spietato: i protagonisti sono due piccirรฌddi, e come ogni piccirรฌddo che si rispetti, vivono i sentimenti con una pienezza che il mondo adulto ha dimenticato. Pieno รจ lโamore, pieno รจ lโodio. E la veritร che resta deposta sul fondo, tra le pagine, รจ cosรฌ scomoda che si preferisce dimenticarla. Anche i bambini odiano. E lo fanno benissimo.
Davide Enia
10 dicembre
Un’educazione milanese di Alberto Rolloย (Manni Editori)
Amo l’idea che la mappa di un luogo resti scritta sulla pelle, che via Grigna e viale Certosa non siano due semplici indirizzi, ma due stati d’animo. La linea di un tram รจ come fosse segnata sul palmo di una mano: zio Attilio, tranviere abbonato all’Unitร , “un’intelligenza pratica ma acutissima”, percorrerร per sempre quel tratto di strada – di Milano e di memoria – custodito dal nipote. Cosรฌ Alberto Rollo, uomo di lettere prestato all’editoria, scrive “Un’educazione milanese” (Manni) – la propria – dando alla geografia uno spessore emotivo. Una famiglia “proletaria”, un ragazzino che cresce lungo gli anni Cinquanta, viene introdotto ai lavori piรน facili sul tornio, “l’estate milanese aveva dunque l’odore dell’acciaio caldo e dell’olio per il raffreddamento”; cresce, studia, legge, corre al cinema, all’universitร , scopre il teatro, se ne lascia irretire, mette i piedi nella militanza culturale e politica. Disegna la sua “linea” di rivoluzione. “Che cosa stavo imparando? Dove volevo andare?” domanda Rollo: l’uomo di adesso al ragazzo che รจ stato. La sua educazione, la sua trasformazione, il senso di colpa per un salto oltre le premesse, le origini. Pesa come un tradimento verso i padri, verso suo padre. “Non metteva in dubbio la letteratura, ma l’uso che io ne stavo facendo. Noi eravamo una famiglia che aveva lavorato, disse. O qualcosa di simile”. Alberto Rollo ha riconnesso la propria memoria a una memoria piรน larga – di famiglia, di generazione, di classe: una memoria orizzontale; l’ha interrogata con commozione asciutta, con sinceritร totale, fino a renderla trasparente. Fino a darle la geometria architettonica – lineare, chiara, necessaria – di una cittร , fino a far somigliare la propria storia a uno dei cantieri di Milano, a un ponte, a una scommessa sul futuro.
Paolo Di Paolo
17 dicembre
Da quassรน la terra e bellissima di Toni Bruno (BAO Publishing)
D aquassรน la terra รจ bellissim
La prima cosa che colpisce รจ l’ambientazione. Vediamo il fascino decadente di quella vecchia Russia, che abbiamo incontrato al cinema in pellicole come “Good bye Lenin” di Wolfgang Becker, prima che il sogno del socialismo reale cadesse. In questo mondo, curato nei dettagli, per colori e scenografie urbane, si muovono due protagonisti che cercano di raggiungere degli obiettivi che appaiono distanti. Il primo รจ Smirnov, eroe nazionale che deve prepararsi al grande lancio che lo porterร a ruotare intorno alla terra, ma qualcosa lo blocca. Il secondo รจ Jones, un brillante piscologo americano che soffre di crisi di panico e viene chiamato in soccorso del primo.
Entrambi hanno un passato ingombrante. Le loro storie emergono con forza, pagina dopo pagina. I volti di Smirnov e Jones, sono caratterizzati in maniera maniacale, come fossero due attori di teatro. Un lavoro perfetto, dove tutto ci ricorda la distanza e la contrapposizione di un mondo, quello della guerra fredda, diviso in due grandi blocchi. Due mondi lontani tra loro per vedute, sogni, appartenenza, che in questo libro provano a incrociarsi senza riuscirci.
Alla fine perรฒ, tutto sembra trovare una soluzione, quando la terra viene vista dall’alto.
Il titolo, che rende omaggio alla celebre frase pronunciata dall’astronauta Jurij Gagarin, svela ogni cosa.
โDa quassรน la Terra รจ bellissima, senza frontiere nรฉ confiniโ disse Gagarin, primo uomo nello spazio. La terra con le sue miserie, le guerre e la povertร gli appariva, e questo accade anche a noi a leggere il libro di Bruno, piรน lontana e meno dolorosa.
Anche le distanze che ci separano dai desideri, ci sembrano meno profonde.
Luca Scornaienchi