Fulvio Ervas, Se ti abbraccio non aver paura, a cura dell’IIS Rosatelli di Rieti

IL LIBRO

Un doppio vetro che, apparentemente, non lascia entrare nulla né vento, né pioggia, ma nemmeno un briciolo di calore. La volontà di un padre di non abbattersi, ma di abbattere quel vetro che impedisce ad Andrea, affetto da una sindrome ancora poco conosciuta come l’autismo, di vivere una vita come tutti, la vita normale degli altri che tanto sogna: “Sono un uomo imprigionato nei pensieri di libertà. Andrea vuole guarire”. La rabbia di Franco, il padre, ma allo stesso tempo la sua determinazione tanto da andare contro ogni logica e razionalità, guidato solamente dall’istinto, ma soprattutto dall’amore, ribellandosi agli schemi fissi che l’autismo impone. La coraggiosa decisione: un viaggio con Andrea attraversando le Americhe, senza mete prestabilite né ingombranti Tour Operator, l’imprevisto e l’imprevedibile saranno la normalità. La “bacchetta” è l’elemento magico che li proteggerà, la moto, la mitica Harley, uno dei mezzi di trasporto, i paesaggi ed i colori naturale scenografia, gli incontri, più o meno imbarazzanti, la scoperta. Fatale quello con Joana, una donna che sa guarire l’anima, sa “sgonfiare” la mente dalle preoccupazioni e dal dolore: lei intuisce l’estrema sensibilità di Andrea e a lui affida un incarico delicatissimo e di vitale importanza per lei, consegnare una lettera. Sarà la sua richiesta a portare Franco ed Andrea in Brasile, dove si raggiunge il culmine della storia di Andrea, l’incontro con Angelica e la scoperta dell’amore: ma tutto ciò è estremamente privato, come è giusto che sia. Le storie e le persone levigano a poco a poco gli strati di quel vetro per colpa del quale Andrea capisce tutto, ma non esterna come noi siamo abituati “Stanco di non controllare andrea. Crisi fuori controllo. Chiedo scusa a tutti andrea sta male di non controllo capace.” La sentenza di diagnosi, emessa a Siena da un medico-giudice, così fredda, distante, irrevocabile diventa vissuta ed, impensabilmente, partecipata.

Se ti abbraccio non aver paura non è solo il diario di un viaggio in America, ma è il viaggio interiore compiuto da Andrea e soprattutto da Franco, capace di ripartire nel suo rapporto con il figlio conscio del fatto che seguire il proprio istinto, rompere i tabù sia la via migliore per regalarsi momenti di felicità. La “bacchetta” lasciata in America non smetterà i suoi poteri, Jorge in Costarica ne è testimonianza. L’autismo non è stato sconfitto, ma alcune barriere erette dal pregiudizio e dalla paura sicuramente hanno subito i colpi del piccone di Andrea e Franco.  (Fulvio Ervas, Se ti abbraccio non aver paura, Marcos y Marcos)

LA CITAZIONE

Ho studiato le tante proprietà dell’acqua, ho imparato che ha tre stati fisici: solido, liquido e gassoso. Andrea, ho pensato, ne ha almeno quattro: assente, quasi presente, agitato, chiuso. Suggestioni ai bordi di quel territorio scivoloso che è la sua mente.

S(HORT) M(EMO OF THE) S(TORY).  Un viaggio nelle Americhe: padre e figlio riscopriranno speranze perdute e valori umani come amore ed amicizia, lasciando un segno profondo in ogni incontro.

IL PERSONAGGIO

Tante le ragazze che Andrea incontra nel suo viaggio, Angelica è sicuramente la più importante. Una ragazza brasiliana semplice, simpatica, bella e riservata. Lei si innamora di Andrea, passa del tempo con lui, gli fa provare emozioni che lo fanno “volare”. L’amore che Angelica prova per Andrea supera ogni limite, ogni malattia. Lei ha saputo accettare i suoi “difetti” e si è innamorata di ciò che lui era, ignorando la malattia e scoprendo tutte le cose belle che Andrea portava dentro.

 

a cura dell’ IIS Rosatelli, Rieti

 

immagine per Fulvio Ervas, Se ti abbraccio non aver paura

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