IL LIBRO.
Le vicende di casa Salina sono raccontate da un narratore esterno ai fatti, identificabile con lo stesso autore, che guarda i personaggi in maniera distaccata, anche se non mancano suoi interventi personali, prevalentemente a sfondo ironico.ย Lโambientazione del romanzo vede uno dei momenti piรน significativi per il nostro Paese, la nascita dello Stato Italiano, grazie allโimpresa dei Mille nel Sud. La vicenda narrata copre un arco esatto di cinquantโanni, dallโindomani dellโ11 Maggio 1810, giorno dello sbarco dei Mille a Marsala, al Maggio 1910. Il ritmo del romanzo risulta piuttosto lento, quasi a voler essere la rappresentazione tangibile della monotonia con cui scorreva la vita dei Salina.ย Nella figura del Principe Fabrizio, raffigurato come un vero e proprio pater familias, รจ colto emblematicamente il racconto della decadenza della societร siciliana, con le sue istituzioni e i suoi ideali, dovuta al passaggio dal regno borbonico a quello dโItalia.ย Il protagonista รจ un ricco e nobile siciliano, lโunico parente da lui amato รจ suo nipote Tancredi, nel quale rivede lo spirito vivace, battagliero ed esuberante avuto in passato. Tollererร quindi la decisione del giovane di unirsi alle truppe garibaldine e quando, nel corso delle vicende belliche, Tancredi rimarrร ferito, tornerร a rifugiarsi dallo zio.ย Gli eventi si svolgono principalmente a Donnafugata, feudo e residenza estiva della famiglia Salina. Figura importante e contrapposta al principe Fabrizio, รจ quella del Sindaco del paese, don Calogero Sedara, ricco rappresentate di quella classe, la borghesia, che sarร destinata a sostituire il ceto nobiliare. Della figlia di don Calogero, Angelica, si innamorerร Tancredi e la chiederร in sposa. Il Principe Fabrizio darร il suo assenso a dimostrazione che la nobiltร si รจ ormai arresa ai cambiamenti socio-politici dellโepoca, tantโรจ che sarร la bella e ricca Angelica a portare in dote unโ ingente somma di denaro ad un Tancredi povero a causa dello sperpero effettuato dal suo defunto padre; questa โinversione delle doteโ sarebbe stata impensabile fino a pochi anni prima. Quando poi il principe Fabrizio, stanco e sfiduciato, rifiuterร la carica di Senatore del Regno dโItalia offertagli dal piemontese Chevalley, sarร evidente la resa di tutta una societร siciliana, ormai chiusa e sopita nelle sue rigide convinzioni. In questo scenario cupo e decadente, la bella Angelica concederร โun ultimo balloโ al vecchio principe, in una splendida sequenza che rappresenta lโaddio di Fabrizio al mondo dei giovani. La morte, concepita come rovina, dissoluzione, segno del crudele scorrere del tempo, sempre incombente nel romanzo e continuamente contrapposta alla forza dellโamore, effimera illusione frutto dellโattrazione fisica, trionferร nellโepilogo, sotto le vesti di una giovane donna che si presenta nella stanza dโalbergo di don Fabrizio. (Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, Feltrinelli 1958).
LA CITAZIONE.
ยซSe vogliamo che tutto rimanga come รจ, bisogna che tutto cambi. Mi sono spiegato?ยป.
S(HORT) M(EMO OF THE) S(TORY). Il Gattopardo racconta la storia della famiglia dellโautore, in particolare del bisnonno, il principe Giulio Fabrizio, che allโepoca del Risorgimento era stato famoso per le sue ricerche astronomiche e la realizzazione di un osservatorio.
IL PERSONAGGIO.
Tancredi, nipote di Don Fabrizio, รจ considerato da questi come un figlio. Inizialmente partecipa alle azioni unificatrici garibaldine, successivamente entra nellโesercito regolare piemontese. Eโ estremamente adattabile, intelligente e molti subiscono il suo fascino. Sposa Angelica, figlia di Don Calogero sindaco borghese di Donnafugata. Tancredi rappresenta la decadente nobiltร siciliana costretta a scendere a compromessi per mantenere la propria condizione aristocratica. Notiamo in questo comportamento una differenza sostanziale tra Tancredi e Fabrizio; il primo lo fa quasi superficialmente, con uno sprezzo dellโopinione degli esponenti della classe aristocratica degno di un giovane rampante, mentre Don Fabrizio rimane fedele alle sue origini e tradizioni, a volte anche controvoglia.
a cura del Liceo classico Socrate, Roma