LโINTERVISTA.
Lโautrice di Le luci nelle case degli altri (Mondadori, 2010) risponde alle domande di Alessia Pacini, studentessa del Liceo scientifico Primo Levi di Roma.
Il suo romanzo รจ ambientato in una zona di Roma Sud, Poggio Ameno, perchรฉ questa scelta? Quale valore ha per lei questa zona e che futuro vede per questo quartiere?
A Poggio Ameno sono nata, sono cresciuta, sono tornata, dopo il periodo universitario fuori Roma, prima dividendo lโappartamento con dei coinquilini e poi con mio marito. ร lโunico posto che consideri casa mia, insomma: e una storia come quella de Le luci nelle case degli altri non potevo che ambientarla lรฌโฆPer quanto riguarda il futuro, auguro a Poggio Ameno di continuare cosรฌ come fa: rimanendo un quartiere, ben definito, che perรฒ inconsciamente sa di far parte di una cittร grande, unica e indefinibile come Roma.
Mandorla, un nome sicuramente poco comune e curioso, cโรจ un particolare motivo di tale scelta?
Cercavo un nome che sottolineasse quanto, fin dalla nascita, la protagonista sia destinata, nel bene e nel male, a una storia che la rende uguale solo a se stessa.
La protagonista, Mandorla, dopo la morte della madre cerca di conoscere e capire chi sono quelle persone del condominio e che ruolo abbiano nella sua vita. Possiamo dire che, in veritร , lโobiettivo di Mandorla รจ la ricerca di sรฉ stessa?
Certo che sรฌโฆLa vera posta in gioco, per Mandorla, รจ proprio quella della sua identitร . Tutti, credo, quando ci interroghiamo su chi sono davvero quei misteriosi esseri che chiamiamo genitori, in realtร , nel profondo, ci stiamo chiedendo chi siamo noiโฆ
Tra tutti i personaggi del romanzo, ce nโรจ uno nel quale si rispecchia maggiormente e perchรฉ?
Nellโambizione di voler dare vita a un romanzo corale, con tanti personaggi, perchรฉ fossero credibili ho provato a dare a ognuno qualcosa di mioโฆCon Tina, del primo piano, condivido il terrore di essere sempre fuori fuoco o di troppo, con Caterina, del secondo, il timore di un reale confronto con un uomo, con Paolo e Michelangelo, del terzo, condivido la necessitร e nello stesso tempo la fatica di dare voce a una diversitร , qualunque essa siaโฆA Lidia, del quarto piano, poi, somiglio in maniera sfacciata e la fanmiglia del quinto piano, i Barilla, ha molto della mia famiglia dโorigine. Ma in Mandorla, piรน che in qualsiasi altro personaggio, condenso tanto, tantissimo di me. Soprattutto i difetti e le paure.
E qual รจ il personaggio, invece, che secondo lei puรฒ rappresentare un modello da seguire?
Tranne Samuele Grรฒ, del secondo piano, tutti i personaggi sono in contatto con le loro fisiologiche meschinitร : e in questo sono un modello da seguire, credo, proprio nella loro imperfezione.
La frase che racchiude il senso del libro รจ โViviamo tutti allโoscuro di qualcosa che ci riguardaโ. Che tipo di rapporto ha lei con lโignoto? ร davvero cosรฌ terribile, secondo lei, rimanere allโoscuro di qualcosa?
No, รจ necessario a volte! Ho scritto questo libro anche per convincermeneโฆEro terrorizzata, fino a poco tempo fa, dallโignoto. Adesso finalmente comincio a venire a patti, perfino dolcemente, con la parte di mistero che inevitabilmente lโesistenza comporta.
Cinque piani, cinque famiglie, qual รจ il motivo che lโha spinta a voler presentare cinque realtร cosรฌ differenti tra loro in soli cinque piani?
Quel condominio aspira a essere metafora della societร , tutta: e come tutte le metafore ha un suo limiteโฆIl mondo รจ infinito, le metafore per rappresentarlo sono costrette ad essere finite, ahimรจโฆ
โFamiglia รจ dove famiglia si faโ dice Michelangelo del terzo piano. ร dโaccordo con questa frase?
AssolutamenteโฆCredo fiduciosa in un modello di democrazia sentimentale in cui ognuno capisca chi รจ e di conseguenza individui il modo piรน adatto a lui per entrare in relazione con gli altri.
Qual รจ il percorso di formazione che lโha portata a scrivere questo libro?
Nei miei primi romanzi, Una vita sottile, Color Lucciola e Arrivano i Pagliacci, mi sono concentrata sulla fatica dellโindividuo. Poi, ne La Zona Cieca e ne Una passione Sinistra, sono passata a concentrarmi sulla coppia. Ne Le luci nelle case degli altri cโรจ la famiglia: che รจ la dimensione piรน eccitante per chi, come me, รจ ossessionata dalle alchimie umane.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Per ora non riesco ad abbandonare ancora il condominioโฆMa comincio a fremere dโimpazienza per uscirne, idealmente: e dedicarmi al prossimo libro.